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Il Cima Norma Art Festival è una manifestazione ideata e diretta da Elio Schenini per conto della Fondazione la Fabbrica del Cioccolato.
Contatto: elio.schenini[at]cnaf.ch

La Fondazione La Fabbrica del Cioccolato

La Fondazione La Fabbrica del Cioccolato è una fondazione svizzera no-profit nata nel 2016 per promuovere e favorire le attività culturali nell’ex complesso industriale Cima Norma a Torre-Dangio nel comune di Blenio. Nel mese di maggio del 2016 ha preso avvio l’attività programmatica e creativa della Fondazione, che si è caratterizzata nei suoi primi anni per il programma artistico intitolato Foreigness elaborato da Franco Marinotti. Nel corso di questi anni varie forme di espressioni artistiche, quali pittura, scultura, video, film, teatro, danza, musica, hanno dialogato tra loro per formare un laboratorio dinamico e in costante sviluppo, incentrato sull’interazione fra l’arte, nelle sue diverse forme espressive, e il territorio, inteso come patrimonio culturale, sociale, politico in divenire. Attraverso una fitta serie di eventi è stato possibile in particolare indagare il modo in cui si sono confrontate istanze locali e globali nel contesto concreto della Valle di Blenio.

Nel corso del 2017 ha avuto inizio la collaborazione della Fondazione con l’associazione Re/fugium che ha dato avvio nello stabile della foresteria (l’ex pensionato destinato alle lavoratrici della fabbrica) a un programma di residenze dal nome Cima Città. Il programma si propone di dare vita a un luogo di creazione, riflessione e networking che riunisca persone impegnate in ambiti diversi: arte, società, politica, scienza e musica. L’obiettivo è quello di far incontrare voci provenienti da discipline diverse in un luogo che funzioni come un laboratorio per lo sviluppo e lo scambio di idee innovative, che permettano la nascita di nuovi approcci transdisciplinari in grado di rispondere alle pressanti questioni contemporanee.

Oltre che al programma di residenze Cima Città, la Fondazione continua a mettere a disposizione i propri spazi ad artisti o istituzioni culturali e scolastiche che necessitano di un luogo nel quale poter realizzare progetti, seminari, gruppi di lavoro e laboratori, instaurando con esse rapporti di collaborazione duraturi.

L’ex fabbrica di cioccolato Cima Norma

Nel piccolo villaggio di Torre, in Valle di Blenio, la tradizione dei cioccolatieri è antichissima. Documenti del XVIII secolo testimoniano come nei mesi invernali si emigrasse nelle città europee per esercitare il “mestiere del cioccolatiere”. Nel corso dei secoli, dalla Valle di Blenio partirono molte famiglie che con la loro tenacia ed abilità seppero fondare fiorenti industrie cioccolatiere, tra cui i Maestrani, attivi a Lucerna e a San Gallo e i Cima con fabbriche a Nizza ed a Milano.
La storia della Cima Norma è anch’essa legata a questa tradizione. Essa nacque infatti nel 1903 su iniziativa dei fratelli Cima, originari di Dangio, ma residenti a Nizza, dove erano attivi nella produzione del cioccolato, che decisero di trasferire parte della loro attività nel paese d’origine.


Nei primi anni, la vita della Fabbrica fu contrassegnata da molte difficoltà. Nella notte del 28 agosto 1908 la Fabbrica venne distrutta dal fiume Soja ingrossatosi a causa di un fortissimo nubifragio. I fratelli Cima con coraggio ricostruirono lo stabile e ripresero la produzione. Le difficoltà finanziarie da superare erano molte. In loro soccorso venne Giuseppe Pagani che si era fatto un’importante posizione a Londra nel ramo della ristorazione, essendo, tra le altre cose, proprietario del famosissimo ristorante Pagani’s, a Great Portland Street, frequentato da tutti i personaggi illustri del tempo. Nel 1913, dopo aver acquisito tutto il pacchetto azionario, Pagani divenne l’unico proprietario della Fabbrica, a cui l’anno dopo, avendo nel frattempo rilevato dall’ufficio esecuzioni e fallimenti di Adliswil, nel canton Zurigo, la Fabbrica di Cioccolato Norma, decise di cambiare il nome, trasformandolo in Cima Norma.
Un nuovo incidente funestò però la vita della Fabbrica nella notte del 4 novembre 1915, quando il reparto per la tostatura del cacao, situato nel solaio dello stabile, prese fuoco. In poco tempo l’incendio si propagò al resto dell’edificio provocando danni anche ai piani inferiori. Grazie allo spirito di iniziativa di Giovanni Pagani la fabbrica fu ricostruita ed ulteriormente ampliata, riuscendo in breve tempo a conquistare importanti clienti per i cui marchi iniziò a produrre. Tra questi la Coop, la Volg e l’Usego.


La Fabbrica di cioccolato Cima Norma continuò a prosperare anche dopo la morte di Giovanni Pagani avvenuta nel 1939, ingrandendosi continuamente sia nelle dimensioni che nel numero di dipendenti. Negli anni Cinquanta e Sessanta si raggiunse così l’apice della produzione: 1500 tonnellate di cioccolata prodotta ogni anno. I dipendenti erano allora 340.
La crescita della concorrenza, dovuta alla nascita di nuove industrie cioccolatiere e l’interruzione della collaborazione con alcuni grossi distributori come la Coop, rappresentarono però un colpo decisivo per il destino della Fabbrica. Gli azionisti cercarono in tutti i modi di salvarla intraprendendo una febbrile ricerca di nuovi clienti sia in Svizzera che all’estero, tuttavia i loro sforzi non furono sufficienti e lo stabilimento venne chiuso definitivamente nel luglio del 1968.

Nei decenni successivi gli stabili industriali furono adibiti a diverse funzioni, per cercare di mantenere vivo e attivo questo complesso così importante per la valle. Oggi la Cima Norma ha assunto una nuova vocazione, proponendosi al contempo come sede di attività artistiche e culturali e luogo residenziale per chi ama la tranquillità e la vastità di spazi immersi nella natura.