Edizione 2022

Leggere mondi

Liber scriptus proferetur, 
in quo totum continetur
Dies Irae

Il tema attorno a cui si articola la terza edizione del Cima Norma Art Festival che si svolgerà dal 9 luglio al 4 settembre 2022 prende spunto, ancora una volta, da una delle grandi metafore che hanno attraversato la storia della civiltà occidentale. Questa volta si tratta del libro, oggetto che fin dall’antichità è assurto ad analgon del mondo, di un mondo che l’uomo è chiamato a leggere, decifrare, interpretare.

In questo inizio di secondo millennio, caratterizzato da una società ipermediatizzata e iperconnessa, quello della leggibilità del mondo, è sicuramente un tema di grande attualità. Da un lato, infatti, l’interpretazione del mondo che ci offrivano in passato i mass media tradizionali è messa in crisi dal proliferare su internet e sui social di informazioni tra le quali è difficile distinguere il vero dal falso, tanto che per descrivere questa difficoltà sono nati neologismi specifici, quali fake news e post-verità. Dall’altro, la digitalizzazione crescente di ogni istante della nostra vita fa sì che tutti i nostri atti vengono automaticamente “letti” e registrati, sia per alimentare modelli statistici e predittivi che per garantire la sicurezza collettiva. Il nostro è del resto un periodo storico in cui, mentre l’oggetto libro sembra sempre più destinato a passare in secondo piano rispetto alle lucide superfici touch dei computer, la produzione quotidiana di informazioni ha raggiunto una tale dimensione che ormai solo gli algoritmi e le macchine sono in grado di affrontare e “leggere” questa incessante e sterminata raccolta di dati. Di fronte all’incommensurabile quantità di Big Data che la crescente capacità computazionale ci mette a disposizione sorge però un dubbio: non sarà paradossalmente proprio l’aumento potenzialmente senza limiti delle informazioni di cui possiamo disporre a mettere definitivamente in crisi la nostra possibilità di “leggere” il mondo? E chi sarà il lettore ideale di questo nuovo ipertecnologico “liber mundi”: sarà ancora l’uomo o non potrà essere altro che una qualche forma di intelligenza artificiale?