Programma 2023

La quarta edizione del Cima Norma Art Festival si terrà dal 24 giugno al 3 settembre 2023 negli spazi della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato a Torre/Blenio. Il Festival si articola attorno a una mostra collettiva, visitabile dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00, a cui si affiancano una serie di serate, il 7 e l’8 luglio, il 12 e il 13 agosto e il 1. e il 2 settembre, durante le quali saranno presentati concerti, reading e spettacoli teatrali. Tutti gli eventi si terranno presso la ex Cima Norma a Torre, eccetto il concerto di Billie Bird di sabato 12 agosto e lo spettacolo Genealogie Caprine di Piera Gianotti, che si terranno presso il Castello di Serravalle. Questo il programma completo degli eventi che può essere scaricato anche in formato PDF. Per scaricarlo clicca qui.

24 giugno-3 settembre
Partorire il cielo
Vanessa Billy, Melanie Bonajo, Isabelle Krieg, Zilla Leutenegger, Valentina Pini,
Pipilotti Rist
Esposizione
Orari:
giovedì a domenica
10.00-18.00
lunedì-mercoledì
chiuso
In occasione degli eventi serali l’orario d’apertura della mostra è prolungato fino alle 23.00

Isabelle Krieg, Black Tit Cloud, 2018

La mostra, che come ogni anno occupa gli ampi spazi della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato all’interno del complesso della ex Cima Norma, è un invito a riflettere sulle complesse, articolate e non di rado controverse implicazioni che scaturiscono da una riflessione sulla maternità nella realtà contemporanea, con particolare attenzione alle tematiche ambientali e alle riflessioni di genere. Attraverso le opere di alcune importanti rappresentanti dell’arte svizzera quali Pipilotti Rist, Zilla Leutenegger, Isabelle Krieg, Vanessa Billy e Valentina Pini e di  quelle dell’artista olandese Melanie Bonajo, il percorso espositivo dispiega un’indagine che a partire dalle metafore connesse alla maternità si propone soprattutto come un invito a immaginare, a partire dal rapporto ancestrale che ci lega a ciò che è altro da noi, modelli alternativi di vita e quindi anche di organizzazione sociale.

Melanie Bonajo, Night Soil – Nocturnal Gardening, 2016
Vanessa Billy, Utero, 2019

24 giugno
Ore 18.30
Inaugurazione ufficiale dell’edizione 2023

Apertura ufficiale della quarta edizione con interventi di Elio Schenini, direttore artistico del Festival e di Giovanni Casella Piazza, presidente della Fondazione La Fabbrica del Cioccolato. Segue rinfresco.

24 giugno
Ore 18.30

Laura di Corcia con Zeno Gabaglio
Reading

Foto: Stefano Spinellli

Accompagnata dal violoncello di Zeno Gabaglio, Laura Di Corcia, una delle giovani voci femminili della poesia ticinese (vincitrice nel 2017 del Premio della critica al Premio Rimini e del Premio Terra Nova della Fondazione Schiller nel 2022), presenta una lettura di sue poesie, alcune delle quali inedite, nelle quali affiorano da un lato le tematiche dell’identità femminile e del rapporto con il corpo e dall’altro la necessità di ripensare la relazione che intratteniamo con il mondo e con le altre specie che lo popolano. Dopo la raccolta poetica Epica dello spreco, con cui ha esordito nel 2015 Laura Di Corcia ha pubblicato In tutte le direzioni (LietoColle, 2018 – finalista premio Maconi e premio Fogazzaro) e Diorama (Tlon, 2021).

24 giugno
Ore 21.00

Kety Fusco
Concerto

Foto: Sebastiano Piattini

Nata a Pisa ma da molti anni residente tra il Grigioni e il Ticino, dove si è formata al Conservatorio della Svizzera italiana, Kety Fusco ha trasformato uno strumento classicamente femminile e dalle sonorità angeliche come l’arpa in uno strumento di sperimentazioni incessanti, associandola a pedaliere ed effetti elettronici. Dopo l’album di debutto Dazed del 2018, quest’anno ha pubblicato un nuovo disco dal titolo The Harp. Nel corso di questi anni il suo lavoro ha incontrato riconoscimenti sempre più ampi che l’hanno portata ad esibirsi nell’ambito di manifestazioni e in luoghi prestigiosi, quali il Festival di Locarno, l’Arena di Verona, il Paleo Festival di Nyon, La Notte della Taranta, il Montreux Jazz Festival e la Royal Albert Hall a Londra 

24 giugno
Ore 22.30

Béatrice Graf
Concerto

Avvalendosi di uno strumento tradizionalmente maschile qual è la batteria, spesso reinventata da lei stessa a partire da oggetti della quotidianità, la ginevrina Béatrice Graf si è affermata sulla scena svizzera fin dagli anni Novanta, muovendosi con gusto sperimentale tra jazz, rock, world music, musica contemporanea ed elettronica. Oggetto di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio svizzero di musica nel 2019 e il Premio al merito artistico della città di Nyon nel 2022, nella sua attività solista Béatrice Graf propone canzoni i cui testi affrontano spesso tematiche legate all’identità femminile e alla crisi ecologica. Four Roses, Country Cooking e, negli ultimi anni soprattutto il duo Ester Poly con Martina Berther sono solo alcuni nomi dei gruppi che la vedono impegnata come batterista e compositrice.

7 luglio
Ore 20.00

Sara Rossi Guidicelli
con Delta Caroli Geiler
Reading

Foto: Stefano Spinelli

Voi che avete visto il mare. La mia famiglia, il Sessantotto e altri ideali è l’ultimo libro di Sara Rossi Guidicelli, autrice che vive a Ponto Valentino. Il libro, nato in concomitanza con la malattia della madre, si propone di riscoprire le esperienze che hanno caratterizzato la vita della sua famiglia in un momento, la seconda metà degli anni Sessanta, in cui il modo di vivere l’identità di genere, la maternità e il rapporto tra genitori e figli è profondamente mutato. Partendo dalla lettura di alcuni brani del suo libro, Sara Rossi dialoga con Delta Caroli Geiler, la quale, oltre ad aver vissuto l’esperienza del Sessantotto in prima persona, da anni si occupa di parto naturale, essendo, tra l’altro, una delle fondatrici dell’associazione Nascere bene.

8 luglio
Ore 21.00

Emilie Zoé
Concerto

Foto: Jeremie Luke

Hello future me, uscito lo scorso anno, è l’ultimo album di Emilie Zoé, che con il suo rock lo-fi e potente è oggi una tra le voci più interessanti della scena romanda, già vincitrice di uno Swiss Music Award nel 2019 e di un Premio svizzero di musica nel 2020. Frutto di 18 mesi di lavoro, divisi tra un appartamento e una sala prove alla ricerca di un suono personale capace di creare paesaggi vertiginosi in cui perdersi, il disco è una sorta di messaggio di speranza che l’artista invia a una se stessa futura. Autoprodotto e pubblicato da Hummus Records, l’album esprime il vagabondaggio interiore di Emilie Zoé, delicatamente realizzato con i suoi strumenti preferiti: una chitarra che ha appena compiuto 60 anni, un robusto amplificatore per chitarra fatto a mano, un organo polveroso recuperato in un mercatino delle pulci e un pianoforte rotto.

12 agosto
Ore 21.00

Billie Bird
Concerto
Castello di Serravalle

Negli scorsi mesi, la losannese Billie Bird ha pubblicato il suo primo album intitolato Incendies. Al tempo stesso folk e sperimentale, questo disco, ricco di chitarre e con testi ispirati alla propria esperienza personale, segna un punto di svolta nella carriera della cantante e musicista di Losanna che si è già esibita in luoghi prestigiosi in Svizzera e all’estero, tra cui il Paléo Festival, la Montreux Jazz Academy, le MarocFolies, il Cully Jazz Festival e a La Cigale a Parigi. Tra le canzoni dell’album anche La fin du monde, un omaggio alla madre che le regalò la prima chitarra. Una madre amorevole, premurosa e allo stesso tempo assente, che purtroppo è venuta a mancare nel 2020. A lei è dedicato questo disco toccante che nasce dal dolore e dal lutto, ma che ha tutta la forza della rinascita e della metamorfosi interiore. Il disco è stato coprodotto dal chitarrista dei Monte Mai Fabio Pinto.

13 agosto
Ore 20.30

Genealogie caprine
Di e con Piera Gianotti Rosenberg
Produzione Plim creazioni

Castello di Serravalle

Foto: Jacopo Martinoni

Spettacolo di narrazione e teatro del gesto, Genealogie caprine narra dei legami famigliari e personali che esistono, si creano e si disfano all’interno di un gregge di capre. Questi legami si intrecciano con altri legami, quelli umani, che riaffiorano durante il racconto. L’osservazione del gregge suggerisce riflessioni sul comportamento umano, genera empatia, alimenta la curiosità, nutre il filo narrativo. Sono, quelle del gregge, storie di madri e figlie, sorelle, cugine, amiche e nemiche, storie femminili, perché il gregge è matriarcale. I racconti di nascite, vite, peripezie, malattie e morti si trasformano in un intreccio che narra della vita. Piera Gianotti, diplomata alla Scuola Dimitri da anni è attiva sulla scena teatrale come interprete e autrice oltre a collaborare, come codirettrice, all’organizzazione del Festival di teatro al Castelmur in Bregaglia.

1. settembre
Ore 20.00

Lola Arias

Archivo Madre (parte 1)
“Un útero muy bello” (Laura Jiménez)
“Dos madres” (Anna Mariscal
)
Una serie di conferenze-performance con la regia e a cura di Lola Arias
Testo e concezione: Laura Jiménez, Anna Mariscal, Jasmine Bakalarz, Laura Santos and Nicol Rivera Aro
Drammaturgia e produzione: Laura Cecilia Nicolás (Lola Arias Company)
Produzione: Marcela Villanueva, Belén Marinato (Karne Kunst) 
Coordinamento tecnico: Miranda Barrón Quinteros
Tour management: Mara Martínez (Lola Arias Company)

Le conferenze-performance saranno tenute in spagnolo con sottotitoli in italiano

Argentina, ma da diversi anni trapiantata a Berlino, Lola Arias è una delle figure più significative a livello internazionale del cosiddetto teatro documentario. Attiva come scrittrice e come regista teatrale, ma anche come regista cinematografica, ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti per il suo lavoro che riunisce persone di diversa provenienza in progetti di teatro, cinema, letteratura, musica e arte visiva con l’obiettivo di indagare realtà scomode e spesso dimenticate. Archivo Madre è un programma di conferenze-performance in cui donne artiste migranti provenienti da diversi Paesi dell’America Latina interrogano i propri archivi sul tema della maternità. Nell’arco di sei mesi, alcune donne provenienti da Argentina, Messico, Cile e Colombia hanno creato un’intensa performance nell’ambito di un processo di lavoro collettivo che riflette il tema della maternità nel nostro tempo molto più autenticamente di qualsiasi messa in scena. Lo spettacolo è diviso in due parti, la prima presentata venerdì 1. settembre, la seconda sabato 2 settembre.

2 settembre
Ore 20.00

Lola Arias

Archivo Madre (parte 2)
Cronología de un gen (Jasmine Bakalarz)
Madre animal (Laura Santos)
El complejo de Medea
 (Nicol Rivera Aro)
Una serie di conferenze-performance con la regia e a cura di Lola Arias
Testo e concezione: Laura Jiménez, Anna Mariscal, Jasmine Bakalarz, Laura Santos and Nicol Rivera Aro
Drammaturgia e produzione: Laura Cecilia Nicolás (Lola Arias Company)
Produzione: Marcela Villanueva, Belén Marinato (Karne Kunst) 
Coordinamento tecnico: Miranda Barrón Quinteros
Tour management: Mara Martínez (Lola Arias Company)

Le conferenze-performance saranno tenute in spagnolo con sottotitoli in italiano

Argentina, ma da diversi anni trapiantata a Berlino, Lola Arias è una delle figure più significative a livello internazionale del cosiddetto teatro documentario. Attiva come scrittrice e come regista teatrale, ma anche come regista cinematografica, ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti per il suo lavoro che riunisce persone di diversa provenienza in progetti di teatro, cinema, letteratura, musica e arte visiva con l’obiettivo di indagare realtà scomode e spesso dimenticate. Archivo Madre è un programma di conferenze-performance in cui donne artiste migranti provenienti da diversi Paesi dell’America Latina interrogano i propri archivi sul tema della maternità. Nell’arco di sei mesi, alcune donne provenienti da Argentina, Messico, Cile e Colombia hanno creato un’intensa performance nell’ambito di un processo di lavoro collettivo che riflette il tema della maternità nel nostro tempo molto più autenticamente di qualsiasi messa in scena. Lo spettacolo è diviso in due parti, la prima presentata venerdì 1. settembre, la seconda sabato 2 settembre.